articolo di Valentina Pol

In questi giorni il festival ha dato il benvenuto a molte collaborazioni per la nuova edizione, alcune già note (vedi Kantharos Asp) e altre di grande novità.   Tra le nuove proposte le Città Visibili hanno deciso di “macellare l’arte” 100% made in Rimini. Non si potrebbe descrivere altrimenti il RIU Project, un’associazione indipendente, che con il territorio riminese mantiene un legame particolare. “ RIU, che significa “fiume” in lingua Catalana, è stato fondato da Federica Landi, Emiliano Battistini, Chiara Medici, Elisa Brandi e Amos Lazzarini nel 2016 con l’intenzione di portare sul territorio proposte e iniziative che aiutino a meglio mettere a fuoco il nostro rapporto con l’immagine fotografica, cercando di tracciare piccole mappe di navigazione in forma collettiva, momenti di esplorazione di acque vicine e lontane”

Saranno esperienze esclusive dentro e fuori l’Ex Macello, dove il  RIU Project porterà la sua particolare ricerca e visione dell’arte e della fotografia contemporanea, per fare piazza pulita di preconcetti e punti di vista tradizionali.

Durante tutte le giornate del festival sarà presente una rassegna inedita di video arte con i lavori di 10 artisti internazionali. Così Federica Landi, co-fondatrice di RIU, assieme alla collega curatrice Valeria Mancinelli, porterà per la prima volta in Italia, proprio per le città Visibili, un confronto tra le sensibilità artistiche Mediterranee e altre Mediorientali, nell’affrontare tematiche legate all’attualità come il corpo, il lavoro, il territorio, la tecnologia, offrendo prospettive multiculturali. Sarà l’occasione per ripensare alla Matrice Mediterranea, per ridisegnare degli orizzonti che guardano all’Oriente, molto più di quanto si possa pensare.

Fuori le mura del Macello una guida d’eccezione, Emiliano Battistini, ci accompagnerà in tre appuntamenti di passeggiata sonora a spasso per la città. Nato come prosecuzione del Progetto Phonography, attivo allo Spazio RIU, che “indaga le possibilità espressive dell’immagine in relazione al suono, in un percorso che dalla fotografia porta alle pratiche di “fotografia sonora” – meglio conosciuta come field-recording- al fine di creare nuovi innesti tra i linguaggi”.

Con l’aiuto della registrazione microfonica del paesaggio si cercherà di catturare istanti e sensazioni dei luoghi in maniera del tutto originale e perturbante. L’esperienza permetterà ai partecipanti di vivere Rimini sotto nuovi punti di vista, attraverso le sue sonorità e gli scorci noti, dei quali scattare fotografie sonore.

Le esplorazioni avranno luogo in diversi momenti della giornata, toccando gli angoli urbani più suggestivi dal centro storico al porto, dal fiume ai parchi, mentre per i più mattinieri o per chi ancora non volesse andare a dormire, ci sarà l’occasione di “sentire” una Rimini sconosciuta alle luci dell’alba.

Che dire, ce n’è davvero per tutti i gusti. Per chi già conosce la città o chi ancora la deve scoprire, per chiunque volesse tentare un’esperienza sensoriale del paesaggio, questa è l’occasione che difficilmente si potrà rivivere da soli!

A tutti i curiosi ecco le date a cui non mancare:

25 LUGLIO, H. 18.30 Passeggiata intorno al centro storico.

27 LUGLIO, H. 21.30 Passeggiata tra il fiume e la città.

29 LUGLIO, H. 05.00 Passeggiata tra il parco e il porto

>> Per tutta la durata del Festival ( 2 settimane): Rassegna di Video Arte <<<

 

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