Edizione 2023

Piccoli suicidi

Tre brevi esorcismi di uso quotidiano

28, 29, 30 Agosto

Orario: 21.30

STUDIO A

Via Covignano 221/a

CREDITI

di Giulio Molnár
interpretato da Olivia Molnár
Spettacolo per soli 15 spettatori

LO SPETTACOLO

ALKA SELZER (una tragedia frizzante)
Dopo svariati tentativi di eludere la sua condizione palese, una compressa di Alka Selzer fnisce nella palude della sua marginalità.

PITA (la scottante metamorfosi di una chicca di cafè)
Pita, brasiliana affascinante e maliarda, con le sue stravaganze fa perdere la testa a Jörg, giovane svedese, che si consuma d’amore per lei.

IL TEMPO (a proposito del tempo che passa)
Gli sberleffi allo specchio di un’immagine poetica.

Sul finire degli anni ’70 del secolo scorso, una spedizione internazionale di pionieri s’inoltrò nel mondo degli oggetti con l’intenzione di scavare materiale e di studiarne la natura. Un membro dell’equipaggio, che più degli altri credette di individuare nell’obiettivo di questa missione il possibile soggetto della sua vocazione, si addentrò troppo nell’incognito, dove risulta tuttora disperso.

È ancora lì che scava, tra segnali che muoiono, forme che si estinguono. Il resto del gruppo tornò dalla spedizione con un prezioso bottino. Tra i numerosi reperti figurarono anche tre frammenti archeologici da lui scoperti e raccolti: La Trilogia dei Piccoli Suicidi. Questi pezzi, secondo stime attendibili, risalgono ai primordi della storia del Teatro d’Oggetti e costituiscono una testimonianza limpida ed elementare dell’esistenza di questo genere. Un linguaggio bizzarro dove l’oggetto non è camuffato per rappresentare ruoli o personaggi delle vicende umane, ma, accettando o cercando di eludere la sua funzione oggettiva, rappresenta se stesso con sorprendente dignità. Una nudità sconcertante. L’attore non utilizza gli oggetti per esprimersi, ma li aiuta a narrarsi. Ora, a distanza di quarant’anni, una ricercatrice appassionata riesuma dall’abisso degli archivi quest’opera così particolare, per salvarlo dall’oblio.

Nota biografica

Olivia Molnár (1990) figlia di artisti della scena, si trova fin dall’infanzia immersa nell’ambiente teatrale e artistico. Dopo la laurea in Arti Visive e dello Spettacolo allo IUAV di Venezia, decide di continuare i suoi studi a Bruxelles dove consegue un master in Narrazione e Sperimentazione. Il suo lavoro mescola video, cinema d’animazione, scrittura e pratiche performative. Fa parte del gruppo Arg (Animation research group), un collettivo di ricerca artistica sulle pratiche eterogenee dell’animazione. Vive e lavora a Bruxelles.

Giulio Molnár (1950) Attore, autore, regista di origine ungherese, vive a Longiano (Cesena), lavora e collabora in giro per l’Europa. Da anni conduce laboratori di ricerca su una particolare scrittura scenica che si avvale come fonte di ispirazione dell’improvvisazione creativa tra attore e oggetto.