Edizione 2022

RUY BLAS

Quattro quadri sull’identità e sul coraggio

Il Mulino di Amleto

~

25 Agosto

Orario: 21.30

Teatro degli Atti

Apertura Bar dalle ore 20.30

Ruy Blas è la storia di un uomo che si ritrova a rivestire un ruolo e un nome non suoi riuscendo, grazie a questo inganno, a utilizzare al meglio le sue qualità, i suoi valori e ad avvicinarsi a un amore altrimenti impossibile.

Crediti

con Yuri D’Agostino, Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi, Alba Maria Porto, Rebecca Rossetti, Angelo Tronca

regia
Marco Lorenzi     

visual concept
Eleonora Diana consulenza per la scherma e locandina Daniele Catalli organizzazione Milica Trojanovic distribuzione Valentina Pollani

ufficio stampa
Raffaella Ilari foto di scena Manuela Giusto e Alessandro Salvatore

un ringraziamento a Lucio Diana e ACTI Teatro per alcuni materiali scenici

uno spettacolo de
Il Mulino di Amleto

in coproduzione con
Acti Teatri Indipendenti

con il contributo di SIAE Sillumina-Copia privata per i giovani, per la cultura

e con il supporto dell’Alliance Française di Torino

e della Residenza Multidisciplinare Arte Transitiva a cura di Stalker Teatro

LO SPETTACOLO

LA RILETTURA DEL RUY BLAS DI VICTOR HUGO.
UNA RICERCA DI SENSO.

Sullo sfondo di un mondo che è sul punto di crollare, il dramma di Ruy Blas racconta la storia di un alto funzionario della corte spagnola che, per vendicarsi della Regina, tesse un inganno scambiando l’identità del proprio servo Ruy Blas con quella del nobile Don Cesare, per poi introdurlo a Corte. Ruy Blas, ignaro degli intenti del suo padrone Don Sallustio, accetta lo scambio e veste i panni di Don Cesare perchè è l’unico modo, per lui, di avvicinarsi alla Regina di cui è profondamente innamorato.

Ruy Blas è la storia di un uomo che si ritrova a rivestire un ruolo e un nome non suoi riuscendo, grazie a questo inganno, a utilizzare al meglio le sue qualità, i suoi valori e ad avvicinarsi a un amore altrimenti impossibile. Gli attori, diretti da Marco Lorenzi, entrano nel cuore del melodramma ottocentesco e rispolverano per il pubblico – collocato sui tre lati dello spazio scenico – tutta la contemporaneità di un testo che si rivela una viva e raffinata riflessione sul senso dell’identità.

Il cuore di questo progetto è il piacere e l’emozione di mettere in dialogo e in cortocircuito tra loro un testo teatrale, così (apparentemente) lontano da noi, con la tecnologia e le forme che il teatro contemporaneo ci mettono a disposizione. È un dialogo tra Victor Hugo e gli uomini di oggi.

Nella prefazione, scritta pochi giorni dopo il debutto trionfale di Ruy Blas nel 1838 a Parigi, Victor Hugo distingue gli spettatori in tre categorie a seconda che siano più attratti dall’azione, dalla passione, oppure dal pensiero e dalle idee. Volendo descrivere il testo in base a queste tipologie elementari si potrebbe affermare che Ruy Blas è un’opera completa, capace di soddisfarle tutte. È un dramma d’azione nel piano ordito da un potente ai danni della regina. È passionale perché racconta una storia d’amore impossibile. Il vero protagonista in realtà è la Storia nel suo procedere amaramente cieco e inarrestabile che assume il ritmo, le proporzioni, la solennità di un trapasso epocale. Niente di quanto accade in Ruy Blas avrebbe senso e sarebbe davvero possibile se non si svolgesse dentro il processo di dissoluzione di uno stato e di una civiltà.

Nota biografica

Il Mulino di Amleto nasce nel 2009 da attori diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino ed è oggi una compagnia di ricerca teatrale che aspira a un teatro pop e comunicativo, affrontando testi classici e contemporanei, puntando sul lavoro d’attore e di regia.

Tra le produzioni della Compagnia: Gl’Innamorati di Goldoni (2014), L’albergo del libero scambio da G. Feydeau (2015) in co-produzione con il Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale. Sempre del 2015 è M. – Una scanzonata tragedia postcapitalistica da B. Brecht. Nel 2016 partecipa per la prima volta al festival Giocateatro di Torino con Giardinetti, il suo primo

spettacolo di teatro ragazzi. Nel 2017 debutta Il Misantropo di Molière. Una commedia sulla tragedia di vivere insieme, in collaborazione con La Corte Ospitale e vincitore del premio del pubblico Theatrical Mass di Campo Teatrale. Sempre nel 2017 la compagnia è tra i 15 finalisti del Premio Scenario. Nel 2017 debutta Ruy Blas. Quattro quadri sull’identità e sul coraggio da Victor Hugo, co-prodotto con TPE – Teatro Piemonte Europa, vincitore di SIAE Sillumina e segnalato da MilanoTeatri come uno dei migliori spettacoli della scorsa stagione. Nel 2018 debutta Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove, riscrittura della prima opera di Cechov, una produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, TPE-Teatro Piemonte Europa e Festival delle Colline Torinesi – Torino Creazione Contemporanea, con il sostegno di La Corte Ospitale – Progetto Residenziale 2018. Platonov ha vinto il concorso Last Seen 2018 di Krapp’s Last Post, come migliore spettacolo dell’anno. Inoltre, è stato segnalato da MilanoTeatri e da Birdmen Magazine come uno dei dieci spettacoli imperdibili del 2019. Nel 2019 ha debuttato a Milano a Campo Teatrale Senza Famiglia, prodotto da ACTI Teatri Indipendenti, con il sostegno di Campo Teatrale e del Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt) e il supporto di Residenza IDRA (Vincitore CURA 2018). Nell’estate del 2019 Marco Lorenzi dirige Otello prodotto dal Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale e nell’autunno debutta il progetto di crossing tra prosa e performance mnemonistica Valzer per un mentalista, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Il Mulino di Amleto. La compagnia è finalista al Premio Rete Critica 2019 con lo spettacolo Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove, nella sezione Miglior percorso di compagnia, aggiudicandosi il secondo posto. Tra il 2019 e il 2020 realizza #ArtNeedsTime CantiereIbsen. Call per attrici e attori professionisti europei, un percorso di 5 workshop gratuiti di alta formazione teatrale, che ha riscosso grande successo ricevendo più di 170 candidature. Nel luglio 2020 il Mulino realizza lo spettacolo Kollaps di Philipp Loehle, inedito in Italia, produzione TPE – Teatro Piemonte Europa e Teatro Stabile Torino /Teatro Nazionale, all’interno della stagione Summer Plays sostenuta e organizzata da questi due importanti enti teatrali.

In risposta alla pandemia e a tutti i DPCM usciti nel corso del 2020 la Compagnia realizza il progetto Fahrenheit. Un percorso per spettatori con l’ensemble Il Mulino di Amleto, un percorso artistico performativo e di ricerca transmediale che ha nella letteratura il perno principale. Il progetto vince il bando TAP -Torino Arti Performative della Città di Torino.

A maggio 2021 debutta Festen. Il gioco della verità prima versione teatrale italiana dall’omonimo cult movie diretto da Thomas Vinterberg. Lo spettacolo è prodotto da TPE – Teatro Piemonte Europa, Elsinor Centro di Produzione Teatrale di Milano, Solares Fondazione delle Arti e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.