Edizione 2020

Settimo continente

4 Settembre

Orario: 21.30

Teatro degli Atti

INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE

di e con

Alberto Ierardi, Giorgio Vierda e Luca Oldani

con il sostegno del Teatrino dei Fondi-San Miniato
Vincitore di Earthink Festival 2018
Premiato a Giovani Realtà del Teatro 2018,
Minimo Teatro Festival 2019 e Inventaria Festival 2019

Luci: Alice Mollica
Costumi: Chiara Fontanella
Grafica: Sue
Foto: Matilde Meliani

Le radici del lavoro

“L’oceano è grande perché non respinge nessun fiume” detto cinese. Tutto quello che abbiamo dimenticato, che più non abbiamo amato, insomma che ci è servito e poi non più, ha sempre percorso i fiumi fin dall’antichità. Chissà se gli antichi cinesi nel pronunciare il loro detto avrebbero potuto immaginare che il grande oceano, la mitica culla che ha dato vita a tutto, e che si è sempre inghiottita tutto, avrebbe incominciato un giorno a sputare fuori, dopo averle masticate, le chincaglierie che tutti gli abitanti di tutto il mondo da sempre hanno dimenticato. L’oceano ha il mal di pancia! Se ne è accorto da trent’anni Charles Moore, marinaio, esploratore, ambientalista, scrittore che da Cristoforo Colombo dei giorni nostri denuncia (non con troppo successo) la scoperta, o meglio l’emersione, o più correttamente “l’agglomerazione” coatta della più grande opera artificiale mai costruita, la più grande improvvisazione ingegneristica mai concepita, e si sa dalle improvvisazioni nascono grandi cose. Al momento è grande tre volte la Francia ed è chiaramente visibile dallo spazio (altro che grande muraglia). È il Pacific Trash Vortex, per alcuni la grande zuppa di plastica, per i più fantasiosi l’Isola di Plastica.

Lo spettacolo: di che cosa stiamo parlando?

“Il Settimo continente” è un’indagine sul rapporto tra l’uomo e la plastica, che parte dal legame che ha unito questo materiale allo sviluppo della società contemporanea e alle abitudini quotidiane della collettività e degli individui. Durante la ricerca sul tema durata più di un anno, abbiamo fotografato un’umanità sensibile, scossa, preoccupata, ma del tutto inetta, incapace di intraprendere una strada concreta. Come biasimarci…tutto d’un tratto siamo costretti a far scomparire quell’ammasso gigantesco di roba, che papà e mamma si sono dimenticati in “giardino” e che adesso a poco a poco ci impedisce di uscir di casa. Ecco come nasce l’umanità che tratteggiamo nello spettacolo, è come un pagliaccio che esce da casa e si trova di fronte una montagna d’immondizia, non sa come, non ricorda il perché, ma sa che tutto deve sparire. Tra goffi tentativi, belle speranze e improbabili soluzioni, si consuma la disperata impresa di compiere “la magia”, quella di far scomparire tutto quanto. Lo spettacolo è diviso in quattro “magie” (nello specifico trattasi di quattro episodi): quattro punti irrisolti nel rapporto tra essere umano e plastica, che appunto i tre attori protagonisti, tentano di capire e di risolvere improvvisandosi maghi. Nel primo episodio li troviamo alle prese con la sfida di far scomparire una bottiglia, nel secondo li vediamo nascondere cartine di caramelle sotto il cuscino (rimpallandosi la colpa una volta scoperti, proprio come si faceva da bambini), nel terzo tentare disperatamente di capire cosa sia l’economia circolare e infine, nel quarto, perdersi la in mezzo al mare a galleggiare come gli oggetti che abbiamo dimenticato, nel tentativo di ricordarseli tutti uno per uno. Come è possibile ricordare di nuovo tutto, tutto ciò che è stato buttato? Da sempre siamo abituati a dimenticare. Tutto ciò che abbiamo smesso di amare, ciò che non ci serve più lo abbiamo sempre scartato, allontanato da noi, e infine appunto dimenticato, come se davvero potesse scomparire per sempre. A completare l’opera, in campo appunto di magia, è intervenuto il mare, che in pochi anni ha riportato a galla le nostre dimenticanze tutte insieme, rendendo evidente che se non vogliamo essere noi questa volta quelli che scompaiono, bisognerà riconsiderare il nostro operato, e mettersi alla prova in una nuova magia: quella di ricordare.

La Compagnia

Nasce nel 2014 dall’unione di Alberto Ierardi e Giorgio Vierda, che decidono di condividere la loro poetica teatrale uniti dalla passione per il comico e la commedia. La compagnia dirige la produzione artistica e l’area didattica del teatro Lux di Pisa. Dal 2016 si aggiungono al duo: Luca Oldani, Marta Paganelli e Salvatore Zappia. In questi anni la compagnia ha prodotto sette spettacoli professionali che circuitano sul territorio nazionale, ha vinto dieci premi teatrali, concorso in diciassette finali, ed è stata ospite di numerosi festival. Inoltre si sono realizzati sei progetti formativi in collaborazione con scuole, cooperative associazioni, 22 laboratori di teatro con più di 250 iscritti in quattro anni, 24 saggi finali (spettacoli) dei laboratori, 12 seminari per la formazione professionistica, con docenti di drammaturgia, voce, tecniche di clown e canto. Dal 2019 La Ribalta Teatro collabora continuativamente con il teatrino dei Fondi di San Miniato.

Alberto Ierardi
Debutta nel 2009 con il coreografo e regista inglese Lindsay Kemp, si iscrive all’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, dove si diploma nel 2012. Nel 2013 completa il percorso di formazione avanzata presso La scuola Paolo Grassi di Milano, è attore in Mistero Buffo e altre storie di Dario Fo, per la regia di Massimo Navone, e in La Prima Cena di Michele Santeramo, per la regia di Michele Sinisi. Nel 2014 fonda la compagnia La Ribalta Teatro vincitrice e finalista di numerosi premi teatrali. 2015- 2019 è responsabile dell’area didattica e delle produzioni artistiche, presso il teatro Lux di Pisa. Lavora presso Teatrino dei Fondi di San Miniato, collabora nei progetti formativi del Teatro Verdi di Pisa. Tira di scherma, è menestrello.

Giorgio Vierda
Nasce a Milano nel 1989. Nel 2012 si diploma presso la Civica Accademia d’Arte Drammati ca Nico Pepe di Udine. Nel 2013 recita nello spett acolo Mistero Buff o e Altre Storie di Dario Fo, per la regia di Massimo Navone. Nel 2014 fonda la compagnia La Ribalta Teatro (vincitrice e finalista di numerosi premi). 2015-19 è responsabile dell’area didattica e delle produzioni artistiche del teatro Lux di Pisa. Continua a Parigi la sua formazione teatrale con il maestro e clown francese Philippe Gaulier, fonda una compagnia internazionale di Clown e Teatro Fisico, the Plague of Idiots, ospite ai Fringe Festival di Perth e di Adelaide (Australia) e di Edimburgo (Scozia). Suona il sax, male, e l’ukulele, peggio.

Luca Oldani
Nasce a pisa nel 1993. Si diploma alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine nel 2016. Nel 2017 è formatore, attore autore nella compagnia La Ribalta Teatro presso il Teatro Lux di Pisa. Fonda con Jacopo Bottani la compagnia Pan Domu Teatro debuttando con lo spettacolo “Meno male che c’è la luna”. 2018-19 Prende parte al Progetto “Teatro Utile” Promosso dal Teatro dei Filodrammatici di Milano, è attore nello spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate” per la regia di Filippo Renda, produzione Helsinor/ Teatro Fontana di Milano. È maestro elementare, ha un fratello rapper.