di Simona Colaizzi

Nessuno racconta mai cosa c’è dopo il “vissero felici e contenti”, le vicende successive al lieto fine. Figuriamoci descrivere cosa succede dopo una catastrofe, naturale per giunta! Eppure “Questa è casa mia” è uno spettacolo che narra della sventurata storia vissuta da una famiglia aquilana in seguito al terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo il 6 Aprile 2009.

Lo spettacolo, che non vuole focalizzarsi sulla tragedia del disastro naturale ma ha l’intenzione di raccontare i momenti successivi al sisma e le scelte dello Stato per far fronte all’emergenza attraverso gli occhi innocenti, senza pregiudizio e assolutamente apolitici del giovane Paolo Solfanelli. Una narrazione di ciò che è stato, della (non) gestione e dei suoi effetti a volte peggiori della catastrofe stessa; come l’emarginazione degli ospiti  sfollati negli hotel sulla costa, le tendopoli, il progetto C. A. S. E. che per rispondere velocemente all’esigenza abitativa ha fornito case precarie, il Movimento delle Carriola e le New Town che hanno decretando la morte del centro storico della città abbandonata.

Un punto di vista nuovo che avvicina il pubblico alla realtà aquilana, evidente vittima dell’inefficienza della macchina statale prima ancora della Natura, in uno dei Paesi Europei a più alto rischio sismico, in cui non è ancora presente una legge nazionale  per fronteggiare le emergenze che eviti la dispersione di risorse e prevenga le infiltrazioni mafiose.

Alessandro Blasioli, attore e cantante abruzzese, ci racconta una storia di amicizia, un po autobiografica, tra Paolo, e il suo inseparabile compagno Marco, travolti dalla potenza della natura e dall’iniquità dell’uomo. Il suo primo spettacolo da monologhista è la naturale evoluzione del corto teatrale “A Vostra completa disposizione!” ideato nel 2014, vincitore di diversi premi e riconoscimenti, nato dall’esigenza di raccontare l’immobilismo del sistema statale, che veniva sistematicamente distorto dai media, per la ricostruzione della città de L’Aquila anche dopo diversi anni dal sisma.

Questo spettacolo nasce da un’esperienza  vicina, avvenuta nel giardino di casa, un’esperienza toccata con mano, in parte vissuta in prima persona ma in realtà è  un racconto che racchiude in sé molti altri, di tutti quei distrarti, più o meno naturali, e i successivi stati emergenziali che hanno visto protagonista l’Italia. Per ciò questo spettacolo di carattere civile vi farà riflettere su un problema politico più generale del singolo evento.

Uno spettacolo, diluito anche da momenti sdrammatizzanti, che ci insegna il detto latino di Ovidio, nonché sottotitolo dello spettacolo, “un giorno questo dolore ti sarà utile” sperando che un presto smetteremo di chiederci dove e quando succederà di nuovo una tragedia simile.

“Questa è casa mia” è lo spettacolo vincitore del bando “L’Italia dei visionari”, selezionato da un gruppo di spettatori, di “non addetti ai lavori” appassionati di  teatro contemporaneo, danza e performance, detti i Visionari, che insieme al Festival Le città Visibili credono fortemente in politica culturale realizzata attraverso la partecipazione attiva dei cittadini e che sperano di ‘agganciare’ al teatro d’innovazione contemporaneo un pubblico sempre maggiore. Vi aspettiamo quindi numerosi il 29 luglio alle ore 21.30 presso l’Ex Macello.

P.S.: Non potevo non raccontarvi io questo spettacolo, perché lo sento vicino. Sarà perchè sono abruzzese, sarà che quella sera anche io ho sentito le scosse e ho visto l’inefficienza del post-terremoto, perché l’abruzzo è parte della mia identità, un luogo del cuore anche se pieno di contraddizioni e incongruenze ma che rimane il posto dove poter dire “questa è casa mia”.